A marzo del 2020 i paesi del Sudamerica e dei Caraibi, con l’unica eccezione del Nicaragua, hanno chiuso le scuole di ogni ordine e grado per rallentare la pandemia di covid-19. E hanno aspettato più degli altri a riaprirle. Anzi, in molti stati della regione gli studenti non sono ancora rientrati nelle loro aule. I governi hanno seguito questa strada per proteggere la salute pubblica dei cittadini e delle comunità scolastiche, ma la loro decisione ha separato più di 114 milioni di ragazzi e ragazze dalle loro classi per un anno intero. Ad agosto del 2020, secondo le stime della Commissione economica delle Nazioni Unite per l’America Latina e i Caraibi, gli studenti lontani da scuola erano 160 milioni. Questa situazione non solo ha reso più profonde le disuguaglianze socioeconomiche, ma ha anche aumentato la disparità di accesso a un’istruzione inclusiva e di qualità.

Lezioni per il futuro

Già prima della pandemia undici milioni di bambine e bambini erano esclusi dal sistema educativo, e una persona su cinque tra i 15 e i 24 anni non studiava né lavorava. La crisi sanitaria peggiorerà sicuramente questa realtà in partenza già difficile, ma ci offre anche degli insegnamenti utili per il futuro.

Il primo è che la scuola in presenza ha un ruolo fondamentale nella società come spazio di apprendimento, d’incontro e sostegno. Ed è anche il luogo dove molti bambini e ragazzi ricevono un pasto completo e assistenza sanitaria, come la somministrazione di vaccini.

La seconda lezione è che la pedagogia è una disciplina che richiede conoscenze, formazione ed esperienza,

e che non basta qualche programma o un’applicazione per guidare ragazze e ragazzi nel processo di apprendimento.

Infine, in un continente dove la privatizzazione dell’istruzione è diffusa, la pandemia ha reso ancora più chiara la necessità di uno stato che garantisca a tutti il diritto all’istruzione, tutelando soprattutto le persone più vulnerabili. Oltre a rinnovare l’infrastruttura delle scuole e a investire nella tecnologia, serve un maggiore coordinamento del settore, con un’attenzione particolare alla formazione degli insegnanti. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 54. Compra questo numero | Abbonati