Il libro di Jacqueline Woodson è una delizia. E le illustrazioni di Rafael López sono fresche e soavi. Tutto è arioso e bello in questo albo illustrato. Ma il tema è invece di quelli che non solo meritano attenzione, ma che nella vita delle scuole in Italia come negli Stati Uniti fanno parte della quotidianità, ovvero la condizione dei minori stranieri che non vivono più nel paese in cui sono nati e in parte cresciuti, e anche se fisicamente abitano in un altro paese ancora non si può dire che ne abbiano tutte le coordinate. I protagonisti di questo albo sono Rigoberto e Angelina, vengono dall’America Latina. E anche se non ci viene detto in quale città, si capisce che la terra in cui sono immigrati insieme ai genitori sono gli Stati Uniti. Loro però ancora non hanno capito bene dove si trovano, come i cartografi del cinquecento stanno delineando i contorni del mondo nuovo. Hanno entrambi visi dolcissimi – lei ha una cascata di ricci e lui dei capelli corti sbarazzini, alla moda – ma sono spaesati e preoccupati. Ascoltano in silenzio. Grazie all’illustrazione leggiamo la loro anima. Capire che non sono soli in questa loro apparente diversità di fatto li unisce, Rigoberto trova Angelina e viceversa, e insieme sapranno raccontarsi ai nuovi compagni di classe.
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Questo articolo è uscito sul numero 1409 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati