Tutti noi abbiamo desiderato almeno una volta di sparire, perché ci sono quei periodi dove tutto va storto, tutto è incasinato, tutto è da rifare. Insomma periodi o troppo tristi o troppo caotici. E il pensiero “se non fossi mai nato” è quasi una frase consolatoria che ci permette paradossalmente di andare avanti. Ma come sa George Bailey, il personaggio interpretato da James Stewart in La vita è meravigliosa, a volte il desiderio di non esistenza si può avverare e se non esistiamo più, be’ possono essere guai per tutti. Perché ognuno di noi è amato, pensato, ognuno di noi è indispensabile per qualcun altro. Forse Max, il protagonista di Da domani non esisto più di Lisa Thompson, non ha mai visto il capolavoro di Frank Capra, altrimenti avrebbe capito prima di sparire che non esserci più non è una grande idea. La sua vita è indubbiamente incasinata. I genitori lo mettono sotto pressione, per un incidente ha rotto il naso a un amico, la sorella è troppo perfetta e lui troppo imperfetto. La sua vita di ragazzo di 12 anni gli sembra orribile. Ma poi succede che sparisce. Dopo la sua sparizione le persone, perfino i suoi genitori, non lo riconoscono. E non esserci più diventa un incubo. Un libro tenero e commovente sulla paura di sentirsi inadeguati e il bisogno d’amore.
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Questo articolo è uscito sul numero 1402 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati