L’Equipaggio della Tanimar, il gruppo di scienziati sociali e attivisti che indagano “le forme di mobilità e l’abitare dei migranti” e “le trasformazioni dei governi confinari”, continua la sua ricerca. Dopo l’inchiesta-diario Crocevia mediterraneo (Elèuthera 2023), in cui aveva raccolto le testimonianze di quanti decidono di passare il mare e di chi interagisce con loro, arriva questo “controdizionario”. Il libro raccoglie 42 articoli dedicati ad altrettante parole usate per compiere e descrivere la propria esperienza da chi attraversa senza documenti le acque che separano la Tunisia dall’Italia . Alcune parole sono di origine araba, altre vengono dal camfranglais (il creolo camerunense), altre ancora dall’italiano. Tutte cambiano di senso nel contesto migratorio. Si scopre che il termine più usato per definire chi attraversa il confine è aventurier e, attraverso un gergo che comprende boza _(l’atto di passare finalmente la frontiera), _fakop _(la somma di denaro o l’ammenda che un migrante deve pagare al gruppo in alcune circostanze), _taximafia (i trasportatori illegali via terra) e tanti altri nomi, si accede a un mondo sconosciuto eppure condiviso da migliaia di persone. Voce dopo voce, questo archivio di termini-concetti contribuisce in modo sostanziale a costruire una “storia dal basso del Mediterraneo centrale”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1642 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati