Poco più di un anno fa Davide Lerner, allora studente di giornalismo, ha ricevuto l’autorizzazione a recarsi a Gaza per un’inchiesta sulla percezione della segregazione nelle diverse generazioni di palestinesi. Dopo i fatti del 7 ottobre 2023 l’autorizzazione gli è stata revocata e ha deciso di concentrarsi su Netiv Ha’asara, uno dei villaggi israeliani più vicini alla Striscia. Ne è nata una tesi premiata, alla base di questo libro denso e incandescente, che racconta con le voci degli abitanti l’attacco di Hamas, i molti (anche tra chi aveva duramente criticato Netanyahu) che da quel giorno hanno perso “tutta la pietà” verso i palestinesi, e altri che, nonostante abbiano visto i propri figli morire, invitano gli israeliani a riflettere su “cosa abbiamo fatto per meritarci qualcosa di così atroce”. Il piccolo villaggio diventa così un terreno di analisi per comprendere il processo di allontanamento dallo spettro visivo dei palestinesi nella società israeliana e la disumanizzazione che ha provocato, la stessa che oggi permette a molti di ignorare il massacro in corso. Attraverso affondi nel passato di questa piccola comunità si segue su un periodo più lungo la storia del conflitto, mentre l’esperienza di studente alla Columbia, luogo delle proteste studentesche, permette all’autore di riflettere su come si vada modificando in profondità il giudizio del mondo su Israele, specialmente quello dei giovani. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1584 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati