I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Eva-Kristin Urestad Pedersen
è una giornalista freelance norvegese
A volte mi stupisce come cose molto diverse tra di loro conducano a un punto comune. I musei sono rimasti chiusi praticamente per un anno intero. La mancanza dell’arte è uno dei più grandi vuoti che la pandemia ci ha lasciato. E se non fosse un virus a toglierci le espressioni tangibili della nostra cultura e storia? Se fossero dei ladri? Sto scrivendo un articolo sul traffico illecito di oggetti d’arte dalla Siria ai mercati illegittimi internazionali. Ladri che rubano non solo oggetti, ma valori culturali. Non si tratta di un museo chiuso, ma di un museo che non c’è più. Leggendo Il ritratto notturno di Laura Morelli non ho potuto non fare un paragone. Il romanzo racconta come i soldati tedeschi volevano “custodire” l’intero patrimonio culturale dei territori occupati. Non è un grande romanzo, è un romanzo che intrattiene. I caratteri sono poco profondi e suddivisi comodamente tra buoni e cattivi. Eppure è un romanzo con un importante promemoria: l’arte ci appartiene. Se leggendo Il ritratto notturno provate indignazione per quello che succedeva allora, sappiate
che la stessa cosa sta succedendo anche oggi in Siria, in Iraq, nello Yemen e in altri posti.
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Questo articolo è uscito sul numero 1405 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati