I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.
Ho sempre amato un buon giallo. Sono cresciuta con Poirot, Bergerac e miss Marple, personaggi e storie che per me definiscono il genere. Sono anche conservatrice, per me un detective deve avere un tocco d’eleganza e nonchalance (ma in pochi riescono a raggiungere il livello degli eroi dell’infanzia). Il principe Gian Maria Ildebrando Del Monte di Tarquinia ci arriva molto, molto vicino. In questo primo romanzo di una serie, il principe, insieme alla moglie Gloria e all’infallibile maggiordomo di scuola inglese Oliver, indaga con eleganza e perseveranza sulla misteriosa morte di una loro cara amica, e noi non possiamo fare altro che seguirli. I delitti di via Margutta ha tutti gli ingredienti di un giallo classico – mistero, ricchezza, eleganza, sesso, amore – e si legge bene, così bene che è difficile smettere. In più, Giancarlo Capaldo ha confezionato tutto in un pacchetto romano, pieno di segreti, vicoli, chiese e preti, storie di grandezza ma anche di malavita, e soprattutto di luoghi molto conosciuti, cosa che rende la storia ancora più intrigante. Dove finisce la realtà e comincia la fantasia? Non lo so, ma il fatto che Capaldo sia un magistrato che ha indagato sui casi più importanti degli ultimi decenni può dare un indizio. Non vedo l’ora che esca il prossimo libro.
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Questo articolo è uscito sul numero 1397 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati