Abbiamo una bambina di tre anni che è terrorizzata dai cani. Questo crea problemi quando andiamo a casa dei miei suoceri che hanno un barboncino a cui sono molto affezionati. Come possiamo aiutarla a superare questa fobia?–Emanuele

L’estate scorsa, su una strada che portava al mare camminavano davanti a me due genitori con una bambina di due, tre anni che, quando abbiamo incrociato una donna con un cane, ha cominciato a piangere. La padrona è stata molto empatica: ha fatto subito sedere il cane e poi ha detto alla bambina che il suo era un animale molto buono. La piccola, ancora con gli occhi bagnati, ha osservato la scena dei genitori che a turno hanno accarezzato il cane, mentre lui restava docilmente seduto. Quando i genitori le hanno proposto di accarezzarlo lei si è rifiutata, ma ho notato che non era più così spaventata. Questo episodio mi porterebbe a consigliarvi di dare voi l’esempio e di mostrarvi affettuosi con il barboncino dei nonni, in modo che lei possa assorbire la vostra tranquillità almeno con i cani che conoscete. Ma esiste anche un approccio alternativo. Nel pod­cast “Supernova”, lo psicoterapeuta Matteo Lancini dice che non bisogna mettere a tacere le emozioni dei figli solo perché sono di intralcio: “Se ti fa paura il cane, cambiamo strada. Oppure: ‘Signore, può allontanare il cane che il mio bambino ha paura?’. ‘Ma come? Guardi che i cani sono più buoni dei bambini!’. Ho capito, ma un bambino può avere paura’”. Per Lancini allontanare o negare sentimenti legittimi come la tristezza o la paura non è sano e bisognerebbe aspettare che loro siano pronti a superarli.
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Questo articolo è uscito sul numero 1616 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati