I sindacati tedeschi sono sul piede di guerra contro la Deutsche Bahn, le ferrovie di stato. Il motivo, spiega Der Spiegel, è l’idea dell’azienda di comprare autobus con motore elettrico in Cina. All’inizio di aprile la Deutsche Bahn ha annunciato un accordo per l’acquisto di un migliaio di autobus elettrici, in parte (settecento) dall’azienda cinese Byd. Martin Burkert, leader del sindacato dei trasporti (l’Eisenbahn- und Verkehrsgewerkschaft, Evg), ha annunciato una dura battaglia nel consiglio di sorveglianza della Deutsche Bahn, dove siede per conto dell’Evg. L’azienda, scrive il settimanale, si è affrettata a smentire i numeri, ma senza “indicare le cifre dell’affare e altri dettagli”. La polemica arriva mentre l’industria automobilistica tedesca attraversa una crisi senza precedenti, soprattutto a causa della concorrenza cinese (e probabilmente aiuterà poco il fatto che il 16 dicembre la Commissione europea abbia deciso di rinviare la messa al bando del motore a combustione, prevista inizialmente per il 2035). Il 14 dicembre la Volkswagen ha annunciato il blocco della produzione di veicoli nella sua fabbrica di Dresda, aperta nel 2002 e di recente dedicata allo sviluppo dei veicoli elettrici: è la prima volta che il gruppo tedesco prende una decisione simile per un suo impianto in Germania. Ed è un primo passo verso la riduzione della capacità produttiva della Volkswagen in Germania. Di questo fa parte un accordo con i sindacati che prevede il licenziamento di 35mila dipendenti nel paese. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1645 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati