Lo scrittore nordamericano Thomas King per tutta la vita ha creduto di essere un nativo americano, e ne ha fatto uno dei pilastri del suo lavoro, costruendo la sua reputazione internazionale su opere che mettono in luce la vitalità della cultura indigena. Poi, arrivato a 82 anni, ha scoperto di non avere antenati cherokee. L’ha annunciato lui stesso con una lettera aperta al quotidiano canadese The Globe and Mail. L’autore di The truth about stories: a native narrative (2003) e _The inconvenient indian _(2012) è nato in California e vive a Guelph, in Ontario. Qualche anno fa gli erano giunte voci che mettevano in dubbio le sue origini. Così si è rivolto a un’organizzazione specializzata in ricerche genealogiche che, collaborando con uno studioso dell’università della British Columbia, non ha trovato alcuna traccia dell’ascendenza cherokee che King era convinto di avere. Lo scrittore ha affermato di essere “devastato” da questa rivelazione: “A 82 anni mi sento come un uomo tagliato a metà: non è l’indiano che credevo. Non è affatto un indiano”.
Le Devoir
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1642 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati