Una straordinaria interpretazione di Jennifer Lawrence impedisce a Die my love di crollare, il che è ironico visto che nel film di Lynne Ramsay è proprio lei che crolla. Grace (Lawrence) e Jackson (Pattinson) lasciano New York per stabilirsi nel Montana, dove Jackson è cresciuto. Poco dopo il trasloco Grace, già alle prese con un senso di isolamento, partorisce e comincia a perdere la testa. Il suo comportamento potrebbe far pensare alla depressione post-partum (argomento già affrontato da Ramsay in …e ora parliamo di Kevin). Ma la regista precisa che il film racconta “una relazione che si rompe dopo la nascita di un bambino”. Alla fine è un raro thriller psicologico che si disinteressa della psicologia della protagonista. Lawrence è brava ma può reggere fino a un certo punto. Alla fine le sue azioni non fanno altro che sconvolgere il pubblico, e il tutto risulta sconcertante se non addirittura manipolatorio.
Sonia Rao, The Washington Post

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Questo articolo è uscito sul numero 1642 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati