Si è svolto il 18 novembre a Marsiglia il funerale di Mehdi Kessaci, vent’anni, ucciso in un agguato cinque giorni prima. Si tratta del fratello minore dell’attivista ambientalista e antidroga Amine Kessaci. Secondo la polizia è stato un atto d’intimidazione nei confronti dell’attivista per le sue posizioni contro il traffico di droga, illustrate in particolare nel suo libro Marseille, essuie tes larmes (Marsiglia, asciuga le tue lacrime). Amine Kessaci era già stato minacciato e gli era stata assegnata una scorta della polizia, scrive Mediapart. L’attivista ha ricordato il fratello ucciso in un editoriale su Le Monde: “Ho seppellito mio fratello. Il dolore mi sta lacerando, ma non erode la mia lucidità. Continuerò a parlare della violenza del narcotraffico, delle mancanze dello stato, dei difetti della repubblica, dei territori abbandonati”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1641 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati