Metà dell’attuale diversità dei cani domestici esisteva già diecimila anni fa, conclude una ricerca che ha mappato in 3d la morfologia di 643 crani di canidi risalenti agli ultimi cinquantamila anni. Di questi, 150 appartengono a cani moderni, 86 a lupi e i restanti 364 a canidi più antichi. Dal confronto è emerso che i cani vissuti tra 129mila e 11.700 anni fa erano molto simili ai lupi, ma circa 11mila anni fa la morfologia del muso e della mandibola cominciò a diversificarsi: mentre i lupi mantennero un profilo affusolato e relativamente uniforme, i cani svilupparono una grande varietà di forme e dimensioni, come musi più corti e crani più arrotondati. Il processo sarebbe stato favorito dall’adattamento ad ambienti e diete differenti e dalla convivenza stretta con gli umani. L’analisi del genoma di 73 esemplari vissuti negli ultimi diecimila anni mostra infatti che i cani hanno accompagnato le comunità umane nelle loro migrazioni in Eurasia, confermando che erano parte integrante della cultura umana dell’epoca. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1641 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati