I discendenti di Adèle Meunier si ritrovano nella casa dei loro antenati, in Normandia, per discutere un progetto che la riguarda. I quattro cugini non si conoscono, ma la scoperta della casa, congelata nel tempo, e il mistero che l’avvolge li avvicineranno. Nel 1895, sul battello che risale la Senna, Adèle (Lindon) incontra Anatole (Paul Kircher) e Lucien (Vassili Schneider). Attraverso i loro occhi Klapisch ci mostra una Parigi favolosa. Passato e presente si alternano ma, più che le vite dei personaggi, il regista sembra voler raccontare i loro sentimenti. I colori del tempo non è privo di incertezze, cliché e un tocco kitsch, ma trabocca di una generosità che coinvolge tutti.
Françoise Dargent, Le Figaro

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Questo articolo è uscito sul numero 1640 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati