Mentre l’esercito russo continua a bombardare le città ucraine – solo nella notte tra il 1 e il 2 novembre le vittime sono state nove – si fa sempre più dura la battaglia per il controllo di Pokrovsk, nella regione di Luhansk. Per conquistare la città, un importante snodo logistico ucraino da mesi assediato dai russi, le forze di Mosca hanno intensificato gli attacchi, avanzando soprattutto nella zona nord del centro abitato. Kiev ha reagito mobilitando le sue forze speciali. Secondo il **Kyiv Independent ** l’esercito ucraino è sotto pressione, ma in città la situazione rimane incerta. Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato in pompa magna la messa a punto di due armi nucleari, il missile Burevestnik e il siluro Poseidon, definendole “impossibili da intercettare”. Da Wash­ington, invece, Donald Trump ha frenato sulla consegna di missili Tomahawk all’Ucraina, annunciando però allo stesso tempo la ripresa dei test sulle armi atomiche. Kiev ha invece ricevuto dalla Germania una nuova fornitura di sistemi di difesa aerea Patriot. Sempre negli ultimi giorni le forze ucraine hanno intensificato gli attacchi con i droni sulle infrastrutture petrolifere e sulle fabbriche di munizioni in Russia e nella regione occupata di Luhansk.

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Questo articolo è uscito sul numero 1639 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati