“Il mito secondo cui i giovani della Tanzania sarebbero dei codardi è stato smentito il 29 ottobre”, scrive The East African. Quel giorno sono scoppiate ampie proteste, in concomitanza con le elezioni presidenziali, per denunciare l’assenza dei candidati dell’opposizione e i metodi autoritari della presidente Samia Suluhu Hassan. Secondo Chadema, principale partito di opposizione, la repressione delle forze dell’ordine ha causato un migliaio di morti, mentre le Nazioni Unite registrano almeno dieci decessi. Con il 97,66 per cento dei voti Suluhu Hassan è stata confermata presidente e si è insediata il 3 novembre ( nella foto ). Lo stesso giorno è stato ripristinato l’accesso a internet dopo cinque giorni di blackout imposto dalle autorità.
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Questo articolo è uscito sul numero 1639 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati