Vero. Il singhiozzo è una contrazione involontaria e ritmica del diaframma, cioè il muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale e che è responsabile della respirazione: si contrae e si rilassa per aspirare ed epellere l’aria dai polmoni, e come ogni altro muscolo reagisce agli impulsi generati dal sistema nervoso. Ci sono diverse teorie che spiegano perché l’alcol può provocare il singhiozzo. Una ipotizza che l’etanolo – la sostanza psicoattiva presente nella birra, nel vino e nei superalcolici – interferisca proprio con la corretta trasmissione dei segnali nervosi. Il singhiozzo può essere collegato anche al reflusso gastroesofageo, una condizione per cui il contenuto dello stomaco risale nell’esofago. L’alcol, infatti, rilassa lo sfintere che separa l’esofago dallo stomaco, peggiorando i sintomi di questo disturbo. Gli studi confermano che il singhiozzo si verifica più spesso nelle persone che soffrono di reflusso: fino al 10 per cento di loro ce l’ha di frequente. Inoltre, il rischio di sviluppare il reflusso aumenta in proporzione alla quantità di alcol che si beve. Per chi non consuma molto alcol, il singhiozzo che viene ogni tanto dopo aver bevuto un bicchiere non deve preoccupare, anche se a volte può volerci un po’ per farlo passare. Gazeta Wyborcza
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Questo articolo è uscito sul numero 1638 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati
 
			 
                     
                     
                    





 
	                 
	                 
	                 
            