Dopo quindici giorni di proteste ininterrotte in diverse città del Marocco, il movimento giovanile Gen Z 212 aveva deciso di fare una pausa dopo il discorso del re del 10 ottobre. Mohammed VI aveva invitato il governo ad accelerare i progetti di sviluppo in settori chiave come l’istruzione, la sanità e la coesione territoriale, scrive il quotidiano marocchino Article19. Tuttavia nel discorso non ha fatto riferimento alle manifestazioni organizzate dai giovani né ai tragici incidenti avvenuti ai loro margini. In alcuni ambienti politici le parole del re sono state interpretate come un tentativo di pacificazione, mentre in altri hanno suscitato un “sentimento di frustrazione”, perché il malessere espresso dai giovani non ha ricevuto una risposta chiara. Il movimento ha quindi annunciato sulla piattaforma Discord la ripresa della mobilitazione a partire dal 18 ottobre. La prima richiesta, definita dagli attivisti una “priorità assoluta”, è il rilascio di tutte le persone che sono state arrestate nel corso delle manifestazioni pacifiche. Il movimento ha annunciato nuovi sit-in e il lancio di una campagna di boicottaggio delle aziende legate al primo ministro e imprenditore miliardario Aziz Akhannouch, uno degli uomini più ricchi del paese.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1636 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati