Contadini e signori fu pubblicato per la prima volta nel 1973. La storia comincia nel 1941, con l’occupazione nazista di un piccolo villaggio del Peloponneso chiamato Ialos, un corrispettivo del paese in cui nacque lo stesso autore nel 1938. Contadini e signori non è l’unica opera in cui Kallifatides si occupa di questo fatto storico, ma per quanto il libro possa sembrare un memoir è importante ricordare che al momento dell’occupazione l’autore aveva solo tre anni e quindi la sua memoria degli eventi è in realtà un’eredità raccolta da racconti altrui. Il romanzo s’inserisce in quel sottogenere che racconta l’occupazione nazista in Europa, ma la visione offerta qui è molto particolare. Gli abitanti di Ialos hanno una concezione del mondo tutta loro in cui molti di noi mediterranei potrebbero identificarsi, soprattutto se provenienti da piccoli paesi. La storia comincia il 22 giugno 1941. La voce che i tedeschi stanno per occupare il villaggio spinge tutti gli abitanti a radunarsi all’ingresso del paese. A partire da questo episodio, Kallifatides adotta un tono digressivo per raccontarci le usanze del luogo, le persone che lo abitano, le loro vite e le loro storie. Ed è proprio questo l’aspetto più interessante dell’opera. L’occupazione nazista rimane sullo sfondo, una presenza il cui ruolo è quasi sotterraneo.
Juan Gaitán, La Nueva España
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Questo articolo è uscito sul numero 1635 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati