Con dodici candidati in corsa e otto milioni di elettori registrati, il 27 settembre è cominciata la campagna per le elezioni presidenziali del 12 ottobre in Camerun. Il presidente Paul Biya – che con i suoi 92 anni è il capo di stato in carica più anziano del mondo – si presenta per l’ottavo mandato come leader del partito Raggruppamento democratico del popolo camerunese (Rdpc). Tra gli sfidanti più quotati c’è un suo ex alleato, Bello Bouba Maigari, che è stato ministro del turismo e che ha ricevuto il sostegno di altri due candidati esclusi dalla corsa. La maggior parte delle 83 candidature presentate a luglio – tra cui quella dell’oppositore storico Maurice Kamto – non è stata convalidata dal consiglio costituzionale. Come scrive il sito burkinabé Wakat Séra, il risultato del voto è quindi già noto e “anche quest’elezione non infrangerà gli usi e costumi politici di quattro decenni di regno di Biya”. Il punto sarà piuttosto come si aggiudicherà la vittoria, perché “agli occhi del mondo deve far credere che le elezioni siano state libere e trasparenti. Mentre i candidati pericolosi sono stati scartati, sono rimasti in lizza solo quelli che hanno accettato di giocare una partita truccata”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1634 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati