Le interazioni con chatbot come ChatGpt e Copilot sono state collegati a episodi di psicosi. Uno studio in attesa di pubblicazione ha documentato 17 casi di persone che dopo aver usato questi strumenti hanno avuto difficoltà a distinguere la realtà dall’immaginazione, per esempio convincendosi di essere vittima di complotti. Il rischio sembra maggiore nei soggetti affetti da disturbi mentali o socialmente isolati, scrive Nature. Per stabilire un nesso tra questi programmi e la psicosi serviranno studi clinici approfonditi, ma alcune aziende stanno già prendendo misure per tutelare i soggetti più vulnerabili.
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Questo articolo è uscito sul numero 1633 di Internazionale, a pagina 110. Compra questo numero | Abbonati