“Una rete segreta finanziata dalla Russia sta cercando di manipolare le elezioni moldave”, si legge in un’inchiesta pubblicata dalla Bbc sul voto del 28 settembre nell’ex paese sovietico. “Grazie a una giornalista infiltrata, la Bbc ha scoperto che questa rete ha pagato delle persone per postare sui social media notizie false e propaganda russa. Questi individui hanno anche realizzato, a nome di un istituto demoscopico fittizio, un sondaggio da usare dopo il voto per mettere in discussione un’eventuale vittoria delle forze europeiste. I risultati del sondaggio, che sono già stati diffusi, suggeriscono infatti che il Partito di azione e solidarietà (Pas), della presidente europeista Maia Sandu, sia in svantaggio rispetto al filorusso Blocco elettorale patriottico. In realtà il partito di Sandu è in testa in tutti i rilevamenti. L’inchiesta ha portato alla luce legami diretti tra la rete filorussa e l’oligarca moldavo Ilan Șor, ricercato dalla giustizia di Chișinău per una colossale frode bancaria organizzata nel 2014 e da anni residente a Mosca. Il gruppo ha anche stretti contatti con un’ong di nome Evrazia, collegata alle aziende di Șor e già colpita dalle sanzioni britanniche, statunitensi ed europee per un caso di compravendita di voti in occasione del referendum dell’ottobre 2024 sull’integrazione europea della Moldova, concluso poi con una vittoria di misura degli europeisti”.
La Bbc è riuscita a infiltrarsi nella rete della propaganda russa grazie a un link su Telegram, inviato da una fonte interna che aveva deciso di denunciare il meccanismo. “La nostra reporter, Ana, ha dovuto seguire, insieme alle altre 34 persone reclutate, alcuni seminari preparatori online. Poi è stata contattata dalla coordinatrice del gruppo, chiamata Alina Juc, che le ha offerto tremila lei moldavi al mese (circa 150 euro) per diffondere su TikTok e Facebook materiali filorussi realizzati con ChatGpt. I soldi sarebbero arrivati dalla Promsvjazbank, un istituto russo di proprietà pubblica, già colpito dalle sanzioni occidentali e con investimenti nelle aziende di Șor”. Secondo le indagini della Bbc, la rete filorussa è composta da almeno novanta account su TikTok, che dallo scorso gennaio hanno prodotto e postato video che hanno collezionato oltre 23 milioni di visualizzazioni e più di 860mila like. La Moldova ha 2,4 milioni di abitanti.
“Dall’inizio di settembre le forze dell’ordine moldave hanno fatto indagini, retate e arresti in diverse regioni del paese, scoprendo casi di compravendita di voti, riciclaggio e finanziamento illecito ai partiti”, scrive il sito d’informazione moldavo Realitatea. “La procura anticorruzione ha indagato su un’organizzazione criminale e su transazioni per milioni di euro, soldi in parte provenienti da reti controllate da persone vicine a Ilan Șor”.
“Il fenomeno travalica i confini nazionali. A Iași, in Romania, la polizia locale ha scoperto un call center con tredici operatori moldavi che telefonavano ai loro concittadini per convincerli a votare per il Partito socialista del filorusso Igor Dodon”, continua Realitatea. “ Le elezioni del 28 settembre non riguardano tanto la composizione del parlamento, quanto il futuro della democrazia moldava e la capacità dello stato di resistere alle ingerenze esterne e di garantire un voto libero e corretto. Le prove raccolte nelle ultime settimane dimostrano che oggi la regolarità del processo elettorale è messa in discussione. Spetta alle istituzioni applicare la legge con fermezza e alla società vigilare su ogni possibile tentativo di frode. Solo così la Moldova potrà difendere il suo cammino verso un autentico stato di diritto e verso l’Unione europea”. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1633 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati