A quattro anni dal colpo di stato del generale Mamadi Doumbouya e per la quarta volta dall’indipendenza nel 1958, il 21 settembre la Guinea ha votato per un referendum costituzionale, che secondo i risultati provvisori è stato approvato con il 90 per cento dei voti. Il referendum è stato boicottato dalle opposizioni ma la sua approvazione non era in dubbio, scrive il sito Ledjely.com. Agli occhi di molti guineani la nuova carta è fatta su misura per il generale Doumbouya, a cui sarà permesso di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali. L’affluenza alle urne è stata molto alta, intorno all’86 per cento, anche perché il referendum è stato visto come un ritorno all’ordine costituzionale dopo il colpo di stato militare del 2021.

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Questo articolo è uscito sul numero 1633 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati