I colori che vediamo sono gli stessi per tutti? A questa domanda hanno provato a rispondere i ricercatori dell’università di Tubinga, in Germania, mappando dove e come i colori vengono codificati nel cervello. Con la risonanza magnetica funzionale hanno registrato l’attività cerebrale di 15 volontari mentre osservavano 24 colori distinti, scoprendo che ciascuno è elaborato da aree leggermente diverse della corteccia visiva e che alcune cellule rispondono più intensamente a specifiche tonalità. Usando un algoritmo addestrato sui modelli di attività registrati, i ricercatori sono riusciti quasi sempre a prevedere i colori visti da altri volontari sulla base dei loro tracciati cerebrali. Questi risultati dimostrerebbero che il cervello rappresenta i colori seguendo regole comuni: quando vediamo il rosso, il verde o qualsiasi altra tonalità, le aree attivate sono simili tra individui diversi. L’esistenza di questi “codici cromatici” coerenti suggerisce meccanismi organizzativi o evolutivi che restano da chiarire. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati