Il compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos (1887-1959) suonava la chitarra, così non stupisce che gli venissero naturali le melodie e l’esuberanza dei colori nei registri più bassi dello strumento, insieme alla passione per gli idiomi musicali popolari del suo paese e per il rigore classico. È un territorio che esplorava anche nelle forme, con i brani basati sui chôros da una parte, gli studi dall’altra e la Suite populaire brésilienne e i Preludi nel mezzo. Compose molti di questi pezzi per il grande chitarrista spagnolo Andrés Segovia, ma è l’approccio poco ortodosso del compositore alla tecnica dello strumento che rende questi lavori così difficili da imparare, soddisfacenti da suonare e belli da ascoltare. Oggi esistono pochi chitarristi in una posizione migliore del tedesco Franz Halász per dare al linguaggio di Villa-Lobos una sensibilità moderna, che sia tanto rispettosa del testo quanto stravagante. Ed è esattamente quel che ci chiede questa musica.
William Yeoman, Gramophone
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Questo articolo è uscito sul numero 1631 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati