Il 3 settembre un tribunale di Rabat, in Marocco, ha condannato l’attivista per i diritti lgbt Ibtissam “Betty” Lachgar ( nella foto ) a due anni e mezzo di reclusione per blasfemia, dopo la pubblicazione di una foto in cui indossa una maglietta con la scritta “Dio è lesbica”, riporta il quotidiano Hespress. La sentenza ha suscitato polemiche nel paese: secondo i difensori della libertà di espressione come Souad Brahma, presidente dell’Associazione marocchina per i diritti umani, la condanna contraddice il patto internazionale sui diritti civili e politici, che anche il Marocco ha ratificato. D’altra parte, c’è chi sostiene che “la libertà di espressione non può essere un attacco alle credenze condivise da 35 milioni di marocchini”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1631 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati