Ai suoi tempi Kwame Nkrumah – presidente del Ghana dall’indipendenza nel 1957 al 1966, quando fu rovesciato con un colpo di stato – era considerato importante quanto Mandela in Sudafrica o Gandhi in India, anche se oggi la sua figura è in gran parte dimenticata. Nkrumah, scrive Howard French nel suo nuovo libro The second emancipation (Liveright), trasformò il Ghana in un modello di emancipazione dal dominio coloniale europeo, dando il via a un’ondata panafricanista che investì non solo l’Africa ma anche la comunità afroamericana negli Stati Uniti. French dedica al leader ghaneano – e al movimento nero globale che aveva innescato – un ritratto molto ampio e partecipe ma allo stesso tempo analitico, arricchito dal racconto delle sue radici familiari in Africa occidentale. Inoltre usa la storia di Nkrumah per dimostrare l’esistenza di una “linea del colore globale”, cioè di una discriminazione sistematica delle persone nere, che tuttora avvelena e destabilizza la politica internazionale. Robert D. Kaplan, The Wall Street Journal
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Questo articolo è uscito sul numero 1630 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati