I frequenti attacchi dei droni ucraini alle infrastrutture energetiche russe stanno creando parecchi problemi al Cremlino. L’ultimo in ordine di tempo, scrive Die Tageszeitung, è stato quello che ad agosto ha messo fuori uso il condotto che porta la benzina a Mosca dagli impianti nei pressi della città di Rjazan, duecento chilometri a sudest della capitale. Secondo gli esperti, finora i droni ucraini hanno colpito il 17 per cento delle raffinerie russe. La conseguenza è che in molte province russe scarseggia il carburante e i prezzi della benzina sono rincarati. Il governo è stato costretto a bloccare le esportazioni di diesel e benzina per assicurare le forniture di carburante all’esercito e ai trasporti.
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Questo articolo è uscito sul numero 1630 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati