“Ogni anno in agosto l’uomo più potente del mondo sparisce”, scrive l’Economist. Il presidente cinese Xi Jinping raggiungerà gli alti funzionari del Partito comunista nella località di Beidaihe, dove dai tempi di Mao Zedong i vertici cinesi si ritirano d’estate. Ma all’estero l’assenza di Xi può suscitare speculazioni, com’è successo nelle ultime settimane, quando ha disertato il vertice dei Brics a Rio de Janeiro. Gli analisti, inoltre, osservano sottili cambiamenti nella gestione del potere: alcune commissioni – una sorta di comitati guidati da Xi – si riuniscono meno spesso; in altre ha affidato l’attuazione del programma a persone fidate; e infine Xi appare meno spesso in pubblico. Tutto ciò, in realtà, rafforza l’autorità del presidente, che a Pechino non ha rivali seri, guida la seconda economia del mondo e le sue imponenti forze armate.
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Questo articolo è uscito sul numero 1624 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati