I riflettori del festival di
Avignone sono un’occasione di visibilità per il settore dell’editoria teatrale. Un micromercato con un giro d’affari stimato in 1,35 milioni di euro nel 2024, anno in cui le novità sono state poco più di un migliaio. A parte alcuni titoli di relativa attualità come Incendies di Wajdi Mouawad, nelle classifiche di vendita c’è sempre spazio per le tragedie greche di Sofocle ed Eschilo. Actes Sud Papiers è senz’altro la casa editrice più importante di un settore in cui può fare la differenza piazzare almeno un titolo nei programmi scolastici. Un’altra caratte­ristica di questa nicchia è l’importanza fondamentale delle opere in catalogo che rispetto alle nuove uscite rappresentano il 60-70 per cento delle vendite. Un po’ come accade nella poesia, mentre per la narrativa è vero l’esatto contrario. Un problema diffuso è la visibilità nelle librerie: la vera alternativa sono gli accordi per avere spazi di vendita all’interno dei teatri, anche se la loro gestione è spesso considerata un “atto militante”. Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1624 di Internazionale, a pagina 79. Compra questo numero | Abbonati