Il romanzo di Ernest Hemingway da cui è tratto il film, forse il più autobiografico, è materiale complesso. Il biografo dello scrittore, S.F. Anderson, diceva: “È come un’intervista alla leggenda di Hemingway”. Difficile trasferirlo sullo schermo. Paula Ortiz e lo sceneggiatore Peter Flannery non ci sono riusciti, ma c’è una certa nobiltà in questo fallimento. Il film comunque ha il suo fascino, oltre l’ambientazione veneziana: Schreiber con l’età è sempre più affascinante, Matilda De Angelis è radiosa.
Bilge Ebiri, Vulture

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Questo articolo è uscito sul numero 1621 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati