Oltre a ispirare la rivoluzione francese, l’illuminismo avrebbe dovuto irradiarsi anche verso le colonie francesi, alle Antille. Eppure l’ex schiavo diventato generale Toussaint Louverture si ritrovò in catene per aver cercato di applicare anche ad Haiti le idee di progresso, ragione e libertà che avevano da poco trionfato a Parigi. In Histoire (dé)coloniale de la philosophie française, Thierry Hoquet interroga la filosofia alla luce di contraddizioni come questa. In una serie di capitoli ordinati cronologicamente (si parte dal 1492 per arrivare ai giorni nostri), il libro esamina le tracce lasciate dalla storia coloniale nelle opere filosofiche. Le filosofie occidentali sono tutt’altro che esenti da “quadri di pensiero gerarchici, dominanti e razzisti”. Ma l’intento di Hoquet non è di decostruire la conoscenza e l’immaginario europei dominanti e oppressivi quanto di vedere come “la colonizzazione abbia suscitato riflessioni e critiche”. Come il rapporto con l’“altro” abbia messo in discussione la stessa società francese nonostante le posizioni compiacenti di alcuni pensatori. Le Monde
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Questo articolo è uscito sul numero 1620 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati