Il Pakistan ha uno dei tassi di povertà più alti al mondo e un numero molto elevato di minori abbandonati, spesso rimasti soli dopo la morte di uno o di entrambi i genitori. Secondo l’Unicef nel 2024 gli orfani erano più di quattro milioni, il che spiega anche la grande quantità di strutture destinate ad accogliere i minori nel paese.
Nonostante gli ingenti fondi destinati agli interventi di soccorso e di assistenza sociale, non esistono politiche in grado di garantire programmi di sostegno adeguati a chi resta senza famiglia, in modo che possa condurre una vita normale: quando i bambini rimangono soli, in molti casi devono lasciare la scuola e cominciare a lavorare.
Spesso gli operatori impiegati negli orfanotrofi non hanno una formazione specialistica, sono sottoposti a carichi di lavoro gravosi e a elevati livelli di stress. Questo rende la vita dei minori ancora più difficile.
Inoltre “un’umanità nascosta, invisibile, è quella di bambini e adulti con problemi mentali, legati al letto con catene, nell’orfanotrofio Dar ul Sukun di Karachi”, racconta Valerio Bispuri, che ha visitato alcune di queste strutture nel febbraio 2025. ◆
Valerio Bispuri è un fotografo italiano nato nel 1971. Queste foto fanno parte del progetto Orfani sui bambini abbandonati nel mondo, dal Pakistan all’Argentina passando per la Bielorussia e lo Zambia. In autunno il lavoro diventerà un libro pubblicato da Dario Cimorelli Editore (un firmacopie è previsto a settembre al festival di fotogiornalismo Visa pour l’image di Perpignan, in Francia). Ad aprile del 2026 sarà in mostra a Pisa, alla Fondazione Toniolo.
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Questo articolo è uscito sul numero 1618 di Internazionale, a pagina 72. Compra questo numero | Abbonati