Chris Ratcliffe, Bloomberg/Getty

Dopo due giorni di colloqui a Londra, Cina e Stati Uniti hanno concordato una “cornice” di accordo per allentare le tensioni commerciali, scrive Nikkei Asia. L’incontro è stato preceduto da una telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e lo statunitense Donald Trump il 5 giugno, la prima dall’inizio del secondo mandato di Trump. “Lo scontro sui dazi si è trasformato negli ultimi mesi in una gara tra due paesi per usare come arma il controllo della catena di approvvigionamento dell’altro”, scrive il New York Times. “La Cina ha imposto una stretta sulle spedizioni globali di minerali rari, essenziali per la costruzione di automobili, missili e una serie di prodotti elettronici. Gli Stati Uniti, a loro volta, hanno sospeso le spedizioni in Cina di prodotti chimici, macchinari e tecnologie, tra cui software e componenti per la produzione di energia nucleare, aeroplani e semiconduttori. Nelle ultime settimane, tutto questo ha costretto la Ford e altre aziende a sospendere alcune delle loro attività”. Dopo la telefonata Trump ha detto che Xi ha accettato di riprendere le esportazioni di terre rare e magneti, ma, scrive The Conversation, “tra i due paesi rimangono differenze strutturali, come le dispute sulla manipolazione valutaria, i sussidi alle esportazioni e altre barriere non tariffarie. Nella foto, il viceprimo ministro cinese He Lifeng.

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Questo articolo è uscito sul numero 1618 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati