Qualunque cosa ci si aspettasse da Alan Sparhawk – chitarrista, cantante e autore noto per le sue escursioni elettriche sperimentali nel duo Low –, un disco punteggiato dal banjo, ricco di armonie corali e atmosfere bluegrass non era in cima alla lista delle possibilità. Eppure With Trampled by Turtles, pur con le sue radici acustiche e tradizionali, rappresenta un ritorno ispirato e più accessibile per Sparhawk. Guardando indietro, il precedente White roses, my God era un grido di dolore, nato dal trauma della perdita di Mimi Parker, compagna di vita e nei Low. Le trame elettroniche dure e astratte di quel disco erano un’espressione necessaria, ma anche alienante: brani semimprovvisati, voce trasformata digitalmente al punto da risultare irriconoscibile. Al contrario With Trampled by Turtles vibra di emozioni autentiche. Brani come Screaming song evocano il momento della perdita. Don’t take your light è una supplica a non perdere il legame con chi se n’è andato. Heaven, ripresa da White roses, ora pulsa di un desiderio profondo. Il disco è nato quasi per caso, quando Sparhawk ha raggiunto i Trampled by Turtles in studio in Minnesota alle fine del 2023: in un giorno hanno registrato nove brani. Il risultato, grezzo ma coeso, ricorda le prime registrazioni di Neil Young e Crazy Horse. Culmine assoluto è Not broken, guidata dal violoncello e cantata insieme alla figlia di Sparhawk, Hollis: un duetto delicato e potente, che richiama i Low ma apre a nuove direzioni. Sparhawk non è mai sembrato così vulnerabile e sincero.
Janne Oinonen, The Line of Best Fit

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Questo articolo è uscito sul numero 1617 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati