Amr Abdallah Dalsh, Reuters/Contrasto

Dopo più di duecento giorni in sciopero della fame, l’attivista e matematica egiziano-britannica Laila Soueif ( nella foto ) è stata ricoverata in ospedale a Londra il 29 maggio. Soueif ha ribadito di essere disposta a morire se servirà a ottenere la liberazione di suo figlio Alaa Abdel Fattah, simbolo della rivoluzione del 2011, ingiustamente rinchiuso in un carcere egiziano da cinque anni. La famiglia chiede a Londra di fare pressione sul Cairo perché rilasci Abdel Fattah, che ha finito di scontare la sua pena nel settembre 2024, scrive Mada Masr. Per i medici Soueif è in pericolo immediato di vita.

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Questo articolo è uscito sul numero 1617 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati