◆ Per la prima volta l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) ha riconosciuto la possibilità che le temperature globali superino di più di due gradi la media del periodo preindustriale entro il 2030. Secondo un rapporto realizzato dal Met Office britannico e pubblicato dall’Omm, la probabilità che questo succeda è molto bassa, intorno all’1 per cento, e dipenderebbe da vari fattori, come la concomitanza del Niño e della fase positiva dell’oscillazione artica. Ma gli autori sottolineano che nel 2014, quando l’Omm confermò per la prima volta la possibilità che le temperature medie annuali superassero la soglia degli 1,5 gradi, questa eventualità era considerata molto improbabile, salvo poi verificarsi appena dieci anni dopo. Il rapporto stima all’80 per cento la probabilità che almeno uno dei prossimi cinque anni stabilisca un nuovo record assoluto di temperatura, e al 70 per cento quelle che il riscaldamento medio negli anni tra il 2025 e il 2029 superi gli 1,5 gradi, rispetto al 47 per cento stimato dal rapporto dell’anno scorso per il periodo tra il 2024 e il 2028. Inoltre il documento conferma che il cambiamento climatico avrà effetti diversi nelle varie regioni del pianeta. L’Artico continuerà a riscaldarsi molto più rapidamente della media globale. In Asia meridionale, nel Sahel e nel Nordeuropa le precipitazioni aumenteranno, mentre in Amazzonia le siccità diventeranno più frequenti, mettendo ancora più a rischio la sopravvivenza della foresta pluviale.

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Questo articolo è uscito sul numero 1616 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati