Nouvelle vague fa rivivere le movimentate riprese di Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard e ci trasporta nella vitalità di una piccola troupe di cinefili convinti, non a torto, di rivoluzionare il cinema. L’eccitazione venata di inquietudine della nouvelle vague (perché Godard ha il panico da palcoscenico del debuttante) contribuisce al fascino di quest’opera omaggio, che vuole solo raccontare la storia della realizzazione di un film libero e in rottura con tutti i codici, che è stato fondamentale per la formazione di Linklater. Il regista texano cerca di essere fedele allo spirito godardiano, mettendo in scena le riprese di Fino all’ultimo respiro con attori molto simili agli “originali” e anche poco conosciuti.
Clarisse Fabre, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1615 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati