Nonostante siano separati da oltre 50 milioni di anni di evoluzione, cani e gatti si assomigliano sempre di più. Uno studio ha analizzato più di 1800 crani di razze domestiche di entrambe le specie, confrontandoli con quelli dei loro parenti selvatici come lupi, volpi, leoni e ocelot. I risultati mostrano una sorprendente somiglianza estetica tra alcune razze di cani e gatti, spesso più marcata di quella con altre della stessa specie o con i loro antenati. Per esempio, il carlino e il gatto persiano condividono tratti tipici dei cuccioli come muso schiacciato, testa rotonda e occhi grandi. È un esempio di evoluzione convergente mai osservato prima: la selezione estetica operata dagli umani sta modellando specie diverse seguendo criteri simili. Lo stesso fenomeno si osserva anche all’interno di ciascuna specie, con razze non imparentate che condividono caratteristiche comuni. Ma i tratti più apprezzati sono spesso associati a gravi problemi di salute, e bisognerebbe limitare la selezione di caratteristiche estreme. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1614 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati