“Notizia bomba di Amnesty International: le armi cinesi alimentano la guerra in Sudan”, titola il settimanale The East African. Secondo l’organizzazione per la tutela dei diritti umani, “i paramilitari sudanesi delle Forze di supporto rapido (Rsf) hanno a disposizione e usano armi provenienti dalla Cina che gli Emirati Arabi Uniti sono gli unici a comprare. Ma Abu Dhabi smentisce”. In un rapporto pubblicato l’8 maggio Amnesty sostiene che, analizzando le immagini e i video degli attacchi dei paramilitari delle Rsf in Darfur e nella capitale Khartoum, ha individuato bombe e pezzi d’artiglieria della Norinco, un’azienda pubblica cinese del settore della difesa. La scoperta “rafforza le prove che dimostrano il sostegno degli Emirati alle Rsf, in violazione del diritto internazionale”, in particolare dell’embargo sulle armi in Darfur imposto dalle Nazioni Unite. Il ministero degli esteri sudanese accusa Abu Dhabi di aver fornito alle Rsf anche i droni esplosivi e le bombe usate negli attacchi degli ultimi giorni sulla città di Port Sudan, la sede provvisoria del governo. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1614 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati