Nonostante dia l’impressione di un personaggio distaccato, la cantautrice britannica di origine tedesca Anika ha sempre dato alle emozioni un ruolo centrale. Questo succede ancora di più nel suo nuovo album. Se in passato aveva parlato di problematiche legate al cambiamento climatico e alla politica globale, in Abyss sembra averne fin sopra i capelli. Insieme a Martin Thulin, con lei già nel progetto Exploded View, incanala le sue frustrazioni in un’attitudine grunge, mantenendo però un’eleganza grezza che rende ancora più accattivante quello che vuole dire. In Abyss la musicista britannica porta abbastanza varietà da non risultare mai prevedibile. Lascia che il personale fluisca nel politico, con una scrittura semplice e un suono post-punk. È un disco che esprime il conflitto sia urlando sia con la quiete e che testimonia l’orgogliosa indipendenza della sua autrice.
Heather Phares, All Music

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Questo articolo è uscito sul numero 1611 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati