Sono passati trentacinque anni dall’ultima volta che Dean Wareham e Mark Kramer sono entrati in studio per registrare un album dei Galaxie 500. Per il nuovo lavoro solista di Wareham i due si sono ritrovati dove si erano lasciati. In That’s the price of loving me il suono della chitarra e la scrittura fantasiosa del musicista sono sempre presenti, ma accompagnati dai vari accessori di Kramer: il piano, l’armonium, la celesta e i sintetizzatori. Così Wareham dimostra ancora una volta il suo talento. La pandemia gli ha dato del tempo per riflettere sui rapporti personali. Nonostante non lavorassero più insieme, i due musicisti sono rimasti in contatto e hanno registrato il disco in soli sei giorni a Los Angeles, affiancati da Britta Phillips, moglie di Wareham e sua collaboratrice. L’album segna quindi la reunion di due amici, legati da una connessione speciale, grazie alla quale la scrittura di Wareham prende vita con arrangiamenti sofisticati, mischiando aneddoti personali e digressioni politiche più stralunate. Se a sessant’anni riesce a produrre un lavoro del genere, poche cose lo potranno ostacolare.
Brandon Miller, Pop Matters
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Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati