Melchior Franck (1579-1639) è stato uno dei compositori più prolifici del tardo rinascimento: un migliaio di pezzi, tra i quali circa seicento mottetti d’ispirazione liturgica in lingua volgare. Franck importa molte innovazioni stilistiche dall’Italia e diventa uno dei maestri tedeschi della seconda pratica. La sua carriera, contrariamente a quella del suo contemporaneo Heinrich Schütz, non si estese fuori dal territorio tedesco, dov’era nato. Dopo la fine della guerra dei trent’anni, Franck diventò maestro di cappella a Coburgo, in Baviera. La raccolta Melodiæ sacræ (1607) contiene 35 mottetti eseguiti, seguendo il trattato Syntagma musicum di Michael Praetorius, con gruppi misti vocali e strumentali. La registrazione del disco è stata fatta alla Johannes-kirche di Weimar, uno spazio ideale per questi pezzi a più cori, cantati con fervore dal Cantus Thuringia. Gli attacchi sempre arrotondati sono bilanciati dal timbro tagliente dei soprani. E con gli strumenti (violini, viole, tromboni, dulciana e cornetto) e la sempre ottima direzione di Christoph Dittmar ci offrono una piacevolissima varietà di tessiture.
Jérémie Bigoire, Diapason

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Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati