I chiurli eschimesi sono stati decimati dai cacciatori nel corso della prima metà del novecento, una storia non certo nuova nel Nordamerica. Questa specie però è affascinante perché alcuni sparuti esemplari sopravvissuti sono occasionalmente avvistati in mezzo agli stormi di altri uccelli migratori. Questo piccolo volume illustrato è una ristampa di un classico del 1955 in cui il giornalista e naturalista canadese Fred Bodsworth immagina un anno nella vita dell’ultimo chiurlo eschimese sopravvissuto. E nel farlo ricostruisce il suo comportamento e il suo ambiente ecologico lungo una rotta migratoria che dall’estremo nord dell’America arriva all’estremo sud del continente. Particolarmente ben raccontato è l’incontro con un potenziale partner per l’accoppiamento che però non sopravvive. È un racconto dal punto di vista del volatile che si basa tutto sull’istinto ma, in aggiunta, Bodsworth cita, spesso alla lettera, all’inizio di ogni capitoletto, la letteratura scientifica. Il volume, illustrato da Abigail Rorer, si chiude con un epilogo in cui l’autore documenta gli avvisatamenti sparsi ma mai provati degli ultimi cinquant’anni.
Francis R. Cook, The Canadian Field-Naturalist (1996)
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Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati