Anche se non è considerato uno specialista dell’opera, per inaugurare il suo incarico di direttore musicale dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma Daniel Harding ha scelto un classico del repertorio lirico: Tosca. L’inizio di questa esecuzione ha un suono di archi e ottoni così pesante che fa pensare più a Bruckner che a Puccini. E se Harding, nella sua altra attività di pilota dell’Air France, andasse lento come nell’aria di Cavaradossi “E lucevan le stelle”, i suoi passeggeri non arriverebbero mai. Ma le persone non vanno all’opera solo per ascoltare l’orchestra e qui i cantanti sono brillanti e vigorosi: qualità necessarie quando, come nella Tosca, musica e libretto sono costantemente sopra le righe. Jonathan Tetelman è un Cavaradossi potente ed entusiasta, anche se nel complesso la sua sembra più una posa che autentica emozione. Gli altri due protagonisti del triangolo amoroso sono più convincenti. Il cattivissimo Scarpia, interpretato da Ludovic Tézier, è davvero inquietante, mentre Eleonora Buratto è straripante nei panni di Tosca, diva adorata da troppe persone. Puccini, per fortuna, è in forma smagliante dalla prima all’ultima nota. E Daniel Harding? Così così.
Geoff Brown, The Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1609 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati