Immaginatevi di essere a spasso per le strade di Parigi tra le due guerre e incontrare artisti come Ernest Hemingway, Salvador Dalí, Igor Stravinskij o Coco Chanel. È in una passeggiata del genere che ci accompagna il chitarrista brasiliano Pedro Aguiar, vincitore di molti concorsi internazionali tra cui, nel 2018, il prestigioso Alhambra di Valencia. In questo programma ci sono alcune opere celebri del secolo scorso, ma anche altre meno note, come la Sérénade di Gustave Samazeuilh, con un’ammirevole chiarezza dei piani sonori, o Guitare di Germaine Tailleferre, meditativa e raccolta. La chitarra di Pedro Aguiar è uno strumento che con la sua omogeneità costante si avvicina più alla regolarità di un pianoforte che ai colori dell’orchestra. La dizione perfetta e l’equilibrio dell’esecuzione la rendono sempre convincente. Meritano una nota particolare i dodici studi per chitarra di Heitor Villa-Lobos, compositore brasiliano che era vissuto a Parigi negli anni venti: è una lettura sempre omogenea e di precisione chirurgica.
Fabienne Bouvet, Classica
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Questo articolo è uscito sul numero 1608 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati