Dal 2012 Joël Dicker si è affermato tra gli scrittori di lingua francese più letti al mondo, con i suoi thriller dai titoli accattivanti. “Quali conclusioni possiamo trarre da questi dodici anni?”, si chiede l’autore nella postfazione. “Molte librerie ormai sono chiuse. Quelle rimaste sopravvivono vendendo oggetti estranei alla letteratura e le persone stanno incollate allo schermo del telefono”. Ormai non legge più nessuno. Una constatazione che ha spinto Dicker a sentirsi investito di una missione. Se i suoi romanzi precedenti avevano permesso a tanti adulti di riavvicinarsi alla lettura (per convincersene basta leggere i commenti su di lui in rete), era necessario convertire un pubblico sempre più ampio proponendo un libro “da mettere nelle mani davvero di tutti”. La catastrofica visita allo zoo si dichiara “rivolto a lettori dai 7 ai 120 anni” e, come i precedenti romanzi di Dicker, è la storia di un’indagine, questa volta condotta in un’ambientazione natalizia. Joséphine ricorda gli eventi a cui ha assistito da bambina – “accaduti allo zoo locale un venerdì di dicembre” – e cercherà di scoprire chi potrebbe aver ostruito le tubature della scuola con la plastilina, provocando un gigantesco allagamento, una “catastrofe” all’origine di quella che dà il titolo al romanzo. Il romanzo non ha altra ambizione se non quella, lodevole, d’intrattenere e lo fa bene. Interesserà un po’ meno coloro che nei libri cercano qualcosa di diverso.
Laetitia Favro, Le Point
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1607 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati