Dietro ai numeri agghiaccianti dei femminicidi troviamo donne in carne e ossa, donne che amano o semplicemente sentono il desiderio di amare, donne sottomesse che vengono condannate a morte da una parola, un gesto, uno sguardo. Lo capiamo bene in Rose Royal, il nuovo romanzo del premio Goncourt Nicolas Mathieu. Vediamo il processo cominciare davanti ai nostri occhi e siamo ancora più inorriditi perché sappiamo come andrà a finire. Rose ha più di cinquant’anni ed è stanca. È stata sposata, ha due figli che la chiamano due volte l’anno e lavora come segretaria in uno studio contabile. Ha, per così dire, rinunciato all’amore; sesso, sì, a volte ci si abbandona per caso grazie a un sito d’incontri. Ma gli uomini ormai non la sorprendono più, l’hanno fatta soffrire troppo. Si è perfino comprata una pistola calibro 38 che conserva con cura nella borsa. Giusto in caso. Rose Royal, in un centinaio di pagine, racconta senza filtri la tragedia dei femminicidi.
Alexandra Schwartzbrod, Libération

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Questo articolo è uscito sul numero 1604 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati