◆ Secondo uno studio pubblicato a maggio su Nature Food, negli ultimi quarant’anni la superficie coperta dalle serre è passata da trecento a tredicimila chilometri quadrati. L’espansione più notevole è stata in Cina, che ospita il 60 per cento del totale. Il più grande agglomerato di serre al mondo si estende per 820 chilometri quadrati a Weifang, nella pianura della Cina settentrionale. Queste strutture sono usate per coltivare verdure e ortaggi, ma negli ultimi anni gli agricoltori stanno piantando anche frutta di alto valore come fragole e kiwi.

Le serre sono un modo efficiente e a buon mercato per aumentare la resa dei terreni. Permettono di prolungare la stagione di crescita e controllare la temperatura e l’illuminazione. Innovazioni come l’irrigazione a goccia, il suolo artificiale e la coltivazione idroponica hanno aumentato la loro diffusione. Il boom è dovuto anche all’aumento della domanda interna: tra il 1990 e il 2020 la produzione di ortaggi è aumentata di sei volte, nonostante le esportazioni siano rimaste stabili.

Lo studio, realizzato da un gruppo di ricercatori dell’università di Copenaghen, è il primo basato sulle immagini satellitari invece che sulle informazioni fornite dalle aziende. Gli autori sperano che possa essere utile alle autorità per valutare meglio i danni ambientali legati al cambio di destinazione dei terreni e all’inquinamento da plastica.–Nasa

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1566 di Internazionale, a pagina 113. Compra questo numero | Abbonati