Al centro dell’ambizioso romanzo d’esordio di Meng Jin c’è una brillante fisica cinese di nome Su Lan. Cresciuta in povertà, senza parenti, è decisa a cancellare il suo passato. Ma pur essendo al centro del romanzo, Su Lan non ci racconta mai direttamente la sua vita. Sua figlia adolescente, Liya, nata in un ospedale di Pechino l’ultimo giorno delle proteste di piazza Tiananmen, pensa: “Nell’universo esistono oggetti che non si vedono, e che ci assicurano della loro esistenza semplicemente per il modo in cui influenzano il comportamento di oggetti più piccoli vicini”. E così è con Su Lan, il cui declino, accelerato dalla nascita di Liya, è rifratto attraverso i punti di vista del suo amico Zhu Wen, di Liya e del padre che Liya non ha mai conosciuto. Cresciuta negli Stati Uniti, Liya sente la pressione di aderire alla sua eredità cinese, ma un’altra parte di sé preferirebbe rimanere slegata dalla Cina, e dalla storia. Anche se il romanzo ha alcuni difetti, il rapporto di Liya con sua madre risplende comunque. La ricerca fatta dalla figlia su tutto ciò che Su Lan ha sepolto – incluse le verità sulla sua nascita – è galvanizzante. _Piccoli dei _proietta nel futuro gli orizzonti del romanzo sull’immigrazione, anche se ci tiene inchiodati al passato. Gish Jen, **
**The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati